martedì 5 novembre 2019

Fudesan meet Van Deryck in Spain.

Oggi riordinavo un poco ed ho trovato questa antica provinatura. Tre ritratti di Van Deryck (Praticamente un trittico), neppure li rammentavo bene. Credo risalgano ai tempi della guerra di Spagna. Conobbi lì Van. Erano tempi stravaganti. Qui credo ci fosse una pausa (un momento tranquillo) fra un combattimento e l’altro. Ne approfittai per qualche foto posata e Van mi colpì mentre si rilassava, erano appena cessati i crepitii di mitraglia e si udiva solo qualche cannonata in distanza e rari colpi di mortaio a spegnersi.
Il rifugio non era certo comodo, umido ma ben protetto, di certo non una suite, ma c’era acqua per lavarsi e zuppa calda per riempire le gavette.
Eravamo in molti lì, non ricordo bene tutti; divisi un un sigaro con Orwell, poi c’era Capa che mi regalò un rullino ventiquattro pose (io ne ero a corto) e con quello feci questi tre click serbandone altri ventuno per momenti diversi. Forse c’era anche Ernest (Hemingway n.d.r.) intento a prendere appunti. Ormai la mia memoria è labile. Credo di aver scambiato due parole in italiano con Nenni e Pajetta incuriositi da Van che si divertiva a posare, come fosse un gioco, prima di prepararsi alla marcia e fatiche del giorno dopo.
Verso le quattro del mattino suonò una sirena mentre bevevo caffè lungo e fumavo chiacchierando con Norman (Bethune n.d.r) incombeva il rombo degli Stuka in picchiata e cingolio di Panzer "arrampicanti" sulla collina nella loro pesantezza..
Van indossò velocemente la sua uniforme, raccolse armi e bagagli e si unì alla sua brigata verso il fronte.
Robert scattava fotografie, Orson imbracciò un'arma ma non so cosa andò a fare. Io spensi la sigaretta e andai a cercarmi un'altra storia da immaginare e fotografare.

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